sabato 19 luglio 2014

BLEAH.

Buongiorno. Per quanto sto ingrassando tra poco mi toccherà iscrivermi al blog delle obese, non delle anoressiche. Sono dimagrita rispetto a questo inverno, ma nella mia testa è come se ingrassassi sempre di più, perché non sono COME VORREI, cioè con le gambe a stecchino e le ossa che mi spuntano da ogni dove. Però sono convinta che prima o poi ce la farò, forse non è ancora arrivato il mio momento, ma sento fortemente dentro che prima o poi distruggerò il legame con il cibo, non avrò più bisogno di lui e sparirà dalla mia vita! Un abbraccio a tutte.







giovedì 10 luglio 2014

Assenza.

Ciao ragazze, ho pensato molto al blog in questo periodo, ma non ho avuto tempo per scrivere. Mi sono diplomata. Finalmente. È andato tutto bene. Sono stata quella con i voti più alti e non l'avrei mai immaginato. Ma va be', la mia insicurezza mi porta sempre a pensare di non farcela. Sono stata sei giorni a Napoli, da sola. Fin dal giorno prima di partire ho cominciato una specie di semi-digiuno, mangiando solo mele, dopodiché per sei giorni non ho mangiato. Mi è venuta la febbre altissima (tra l'altro non mi veniva una febbre da sette anni, proprio quando sto in un'altra città DA SOLA ci pensa a farmi visita. La mia solita fortuna), ma non sono stata a digiuno per colpa della febbre, avevo già in mente di non toccare cibo, perché quando parto non mangio mai. Nonostante stessi malissimo, fossi a pezzi nel vero senso della parola, dimagrivo, ed ero felice, felice, una felicità che solo i kg persi possono darmi. Una felicità immensa che niente e nessuno, se non il fatto di dimagrire, possono darmi. Sono tornata a casa mia, quando Antonio è venuto alla stazione mi ha detto "Ma stai scomparendo, sei dimagrita troppo! Stai male così". Ed io ho sentito un brivido di gioia dentro. Non m'importa che le persone pensino stia male, ogni volta che mi dicono "Sei dimagrita" io mi sento viva. Purtroppo il sogno è finito presto. Sono tornata a casa mia, e quando sto a casa mia non riesco a fare a meno di mangiare. Dopo un digiuno di sei giorni, ho ripreso a mangiare ed ovviamente qualsiasi cosa mettessi dentro mi faceva ingrassare... mi sono buttata giù di nuovo, et voilà, ho ripreso tutti i kg. Sono disperata. Nella mia testa regna l'inferno, l'ossessione di vedere quelle maledette ossa spuntare da ogni parte del mio corpo... è l'unica cosa che desideri in questo momento.
A settembre comincio psicologia all'università.
Voi come state?

martedì 20 maggio 2014

How can I heal.

Il dimagrimento procede! Sto mangiando bene. Anzi, una novità, quella ragazza di cui avevo parlato, quella per cui credevo di aver perso la testa, si è messa a seguire la dieta con me. Per il 2 giugno, ovvero il mio compleanno, dovremmo aver perso 10 kg. Tutti i giorni ci inviamo le foto di ciò che mangiamo, insomma stiamo condividendo questa esperienza, solo io e lei. Non mi piace più, anche se esteticamente penso sia sempre una ragazza bellissima. Io sono innamorata di Antonio ed ogni cosa che non comprenda lui dipende solo dai momenti di crisi che avvengono in questo rapporto e che mi confondono e fanno soffrire tanto da cercare di aggrapparmi a qualcos'altro, senza poterci però riuscire. Un'altra cosa che mi tormenta e di cui vi ho parlato è la mia aggressività. Da piccola ero una bambina molto pacata e calma, soprattutto dolce con gli altri; i vari problemi che hanno invaso la mia esistenza mi hanno portata a covare dentro un odio così potente da sconvolgere perfino me che lo provo, oltre a sconvolgere gli altri. Il punto è che io soffro di disturbo bipolare, per cui da un secondo all'altro, dacché sono calma e pacifica, potrei mettermi a picchiare senza un briciolo di ragione chiunque credo abbia offeso la mia dignità. Ovviamente questo non accade senza motivo, "realmente" qualcuno deve darmi fastidio. Però la cosa preoccupante è che non reagisco come potrebbe reagire chiunque abbia un minimo di ragione, io parto ad alzare le mani, e a costo di essere uccisa, fin quando non vedo l'altra persona a terra, fin quando non vedo sangue o sofferenza nel suo volto io non mi fermo. Non criticatemi, perché questo non dipende da me, non vorrei essere così! Ma non è una cosa che riesco a controllare... Da quando ho subito quegli abusi a 13 anni qualsiasi cosa mi accada, qualsiasi mancanza di rispetto, mi distrugge psicologicamente al punto da non riuscire più ad avere il controllo di me, della mia mente, del mio corpo. Quando andavo a kickboxing, appunto per cercare di scaricare in qualche modo questa aggressività, il mio istruttore, a cui ero molto legata, mi diceva sempre "Silvia, tu dentro hai una rabbia che non ho mai visto in vita mia". Quando facevo combattimenti con uomini sembravo il loro incubo. Mi dicevano chiaramente di andarci piano perché gli facevo male, e alla fine vincevo, sempre. Neppure andare in palestra mi ha aiutata. Quando litigo in casa vedo il terrore negli occhi dei miei genitori, mio padre addirittura che è un omone robusto ha paura che io possa alzargli le mani. Perché... perché sono così. Oltre a questo, voi dovreste vedere come si trasforma il mio sguardo durante una lite, sembro un demonio... non sono più io. Purtroppo è da metà esistenza, si può dire, che cerchi di combattere questo mio lato malvagio. Ecco a cosa può portare la sofferenza. Quando esco di casa la mia preghiera è che qualcuno possa farmi qualcosa per poterlo sfondare di legnate. Ma ormai nessuno mi fa niente, e quei pochi che mi fanno qualcosa se ne pentono vedendo la mia reazione da psicopatica. Tanta sensibilità, ma anche tanta mancanza di controllo. Non so in che modo migliorarmi. Sento che è una cosa troppo radicata dentro.


venerdì 16 maggio 2014

Salve ragazze, mi dispiace per l'assenza ma il periodo in cui mi trovo credo sia seriamente uno dei più brutti. Con questa poesia, ieri, ho detto definitivamente basta alla relazione con lui che, in questi due anni, non mi ha dato altro che tormenti. Non nego di essere qui tutti i giorni, da quando l'ho lasciato, ad aspettare una chiamata che purtroppo non arriverà mai. Anche se arrivasse le cose non cambierebbero, ma vorrei solo (appunto tramite una sua chiamata) rendermi conto se almeno arrivi a rimpiangermi, capendo tutto l'amore che gli ho dato. Nonostante le mie speranze vane, so già che ciò non avverrà; stiamo parlando di una delle persone più orgogliose sul pianeta e più egoiste... perfino, anzi, soprattutto, con quelli che ha sempre "insinuato" di amare. 

Dopo un lungo silenzio
Privo di parole
Colmo di dolore
Privo di presenze
Pieno di ricordi
Senza speranza
Ho chiuso
Quella porta
Che mai più
Si riaprirà.

Questa sofferenza mi aiuterà a riprendere il controllo del mio peso, ne sono sicura. Vedo già le ossa spuntare, ma la strada è tanto lunga. Durante questo inverno ho preso ben otto kg, credo sia più che altro ritenzione idrica perché mi è bastato andare a correre qualche giorno per vedermi più sgonfia. Ad ogni modo, oggi comincio un'alimentazione basata sull'assunzione di soli centrifugati, che in 5 giorni dovrebbe farmi perdere la bellezza di 9 kg, da non credere. Come al solito, essendo esagerata, voglio abbinare il tutto all'attività fisica, infatti per il momento vi saluto perché vado a correre e camminare, ed ho intenzione di starci minimo 3 ore. Voglio prosciugarmi, solo così potrò essere forte e distrarmi da questa sofferenza che gli altri mi dànno... anzi, a cui io do il potere di impartirmi. Perché è solo colpa mia, lo so. Un bacio a tutte.

martedì 8 aprile 2014

Sento che è la fine di tutto. Il corpo va per conto suo e la mia anima non lo segue, non vuole accettarlo. Non possono essere due cose unite. Sono arrivata ad un limite che non so dove mi porterà. Ho ripreso a tagliarmi e non lo facevo da tempo. Ho ripreso ad avere una voglia bestiale di farmi fuori. L'anoressia mi ha mangiato la vita. Ma l'anoressia è un male che hanno creato gli altri, quegli altri a cui sarebbe bastato solo darmi un po' di amore in più... 

giovedì 27 marzo 2014

Monologo.

Il cibo non ti dà niente, solo disperazione e pazzia, reazioni prive di razionalità; il cibo non ti dà neppure energie, anche dopo aver mangiato tanto continui a portarti dietro questa perenne stanchezza. Non ha più un senso. E poi tu lo odi, il cibo, perché non sai gestirtelo, non sai arrivare ad un accordo con lui e con te stessa. Smettila, smettila di farti condizionare qualsiasi cosa tu faccia, smettila di dargli potere. Non aprire più quella bocca!

venerdì 7 marzo 2014



                                                    PERCHE'?

martedì 4 marzo 2014

Salve ragazze, stavo per scrivere il post ed ha chiamato la mia vicina. Tempismo perfetto. Mi chiamano nei momenti più critici per parlarmi di puttanate, in questo caso di cibo, mi ha chiesto di scriverle una ricetta. Più odio il cibo, più l'argomento mi si presenta davanti. Tanto per cambiare, il periodo non è dei migliori. Mi sento sprofondare nel nulla di giorno in giorno, non so che strada scegliere, ed anche se lo sapessi, non credo avrei la forza per fare passi avanti ora come ora. Con Antonio è tornato tutto come prima. Be' almeno ho vinto la scommessa con me stessa. Durante quei brevissimi periodi in cui lui cambia in meglio, io non riesco neppure a godermi il momento, perché continuo a bombardarmi con le stesse domande: quanto durerà? quando finirà? "Oh, molto presto" mi dico. E infatti la profezia si avvera sempre. L'altro giorno abbiamo litigato pesante, ora per lui pare tutto chiarito, mentre io sento ancora tanto rancore per ciò che è successo. Dopo avermi riaccompagnata a casa sembrava convintissimo di volermi lasciare, ci saremo lasciati miliardi di volte, ma sarà successo due volte in due anni che l'abbia visto convinto in questo modo. Sono stata e sto malissimo per questo episodio, primo perché sono molto orgogliosa e mi sono abbassata a dover dire che cambierò (IO? IO DEVO CAMBIARE? E TU?), secondo perché facendomi sottomettere, lui crede di aver ragione e di comportarsi perfettamente, infatti adesso si sente Dio sceso in terra. Lui di cose gravi me ne ha fatte tantissime, non vi racconto cosa è successo un mese fa, perché le pochissime persone a cui l'ho detto mi hanno quasi minacciata per farmelo lasciare, dicendomi che non è umano stare con una persona simile. Eppure, la demente che sono, non si è mai sognata, mai, mai, neppure dopo il torto più grave ricevuto, di dirgli addio definitivamente; anche quando ero io a mollare, a dire basta, speravo lui tornasse al più presto perché sapevo avrei ceduto. Ma per lui non è stato così, mi dico "Cazzo, sarebbe stato disposto a lasciarmi andare per sempre..." e questo pensiero mi distrugge, manda a puttane il mio cervello, non mi strappa un sorriso in nessuna circostanza, la testa mi sbatte sempre lì, mi costringe a farmi due calcoli, a valutare l'ipotesi che l'amore che proviamo non sia lo stesso, che l'esserci incontrati possa essere un caso (cosa mai pensata, anzi, vi ho raccontato come ci siamo conosciuti e non riesco a credere sia successo così, per le circostanze e basta, nonostante non creda nel destino). Con il cibo va malissimo, anche se sono riuscita a fare dei giorni di semidigiuno e quelli successivi ho mangiato solo frutta e verdura... ieri ho avuto un piccolo episodio di abbuffata al mattino e poi mi sono tenuta leggera tutto il giorno ed ho fatto attività fisica, ma il mio corpo non regge più questi maledetti zuccheri e ingrassa al primo sgarro. Mi sento persa, mi sento indietro rispetto a tutti, ovunque mi volti vedo gente magra, apro la tv e vedo gente magra, apro il web e vedo gente magra, ma poi guardo lo specchio... e vedo una ragazza triste e grassa, che promette a se stessa non la certezza, ma un tentativo di raggiungere la felicità, una felicità che non consiste in ricchezza o nell'avere un pezzo di luna, ma in delle maledette ossa sporgenti, tutto qui. È solo colpa mia se non ci sono mai riuscita, colpa del mio continuo bisogno di dolcezza. Non me la danno gli altri? Ok e a cosa dovrebbe servire mangiare? A farmi sentire amata? Inutile dire (lo sapete meglio di me) che è solo un circolo vizioso. Se per smettere di abbuffarmi dovessi aspettare di stare bene psicologicamente, arriverei a 90 anni e morirei senza esserci riuscita. Sento in me un desiderio quasi demoniaco di arrivare alla bellezza, all'essere magra, e la cosa mi preoccupa, dovrei godermi la vita, non stare rinchiusa in una gabbia solo perché ho dei kg in più, dovrei avere degli amici, uscire anche se non sono miss italia... ma non posso, non posso perché anch'io, come voi, sono vittima del sistema e di me stessa. Amen. 

sabato 22 febbraio 2014

Ma vedi tu se devo sentirmi limitata sul mio blog perché le persone arrivano a dirmi che faccio la vittima! Perché non ve ne andate a fanculo! E se anche fosse? Non sopporto di venire qui, desiderare di scrivere, e invece trattenermi non dicendo le cose esattamente come vorrei dirle, come le sento dentro, che sia pure un "vado ad ammazzarmi"! è un angolo di sfogo questo, ok? e non avete il diritto di rompere i coglioni a chi già di limiti ne ha troppi nella vita! Ognuno se la vive a modo suo la malattia!

Comunque oggi ho fatto moltissima attività fisica. Sto cercando di fare pasti più abbondanti al mattino presto, così da avere il tempo di bruciare tutto, o quasi. Mi mancava sentire i muscoli distrutti... mi mancava davvero. Voglio riprendere ad avere più controllo, le sigarette mi stanno facendo ingrassare (so che sembra un paradosso, ma è così), eppure non riesco ad eliminarle! Le odio, ma continuo a fumare. Ne sono assuefatta. Per il resto mi sento tanto vuota dentro, quasi sterile.. prima scrivevo molto, e pure bene, ora non ce la faccio più. Il disturbo avanza dentro di me, prende il possesso di tutto. Un tempo che sembra molto lontano leggevo continuamente, adesso riesco a pensare solo a quello, un'ossessione, quasi come quella del sesso per gli uomini. Mi sento davvero senza futuro. Quello che mi permetterebbe di avere questa maledetta malattia non è neppure degno di essere chiamato tale. Spero a voi vada meglio. 

venerdì 21 febbraio 2014

Odio il fatto che le mie giornate siano occupate interamente dall'ossessione della magrezza. Non c'è spazio per altro nella mia vita. In più non sono MAI contenta. Prima mangio dolci e mi dico che starò male fin quando non tornerò a mangiare vegano, poi riesco a mangiare vegano, e mi lamento perché non riesco a digiunare. Magari domani faccio il digiuno, ed arrivo a dirmi "Eh no, ma così non va bene, stai ancora respirando, devi rinunciare anche all'aria!". Perché mi tratto come se non meritassi nulla? Perché? Cazzo Silvia! Ora stai riprendendo la tua bella alimentazione, stamattina hai trovato una confezione di merendine, le stavi per ingurgitare ma poi le hai posate, il loro pensiero non ti ha neppure tormentata, hai fatto due pasti ipocalorici mangiando poi sola frutta per tutta la giornata, come hai sempre desiderato... cosa c'è ancora?
A parte questo piccolo monologo interiore, sto notando una cosa un po' strana, da un paio di settimane mi sono fissata con le "cremine", cioè se devo fare un pasto, preferisco ridurlo a crema, frullarlo... mi fa sentire meno in ansia, perché io, già, ogni volta che mangio ho sempre l'ansia, mi viene un blocco, come se mi si chiudesse la gola proprio mentre sto per ingoiare, o come se sentissi il vomito salire. È chiaro che non accetti il cibo. So che queste cremine non sono un bel segno comunque. È come se non volessi masticare, o come se volessi tornare bambina, non ne ho idea. Io ci rinuncio a capire. Me ne fotto, lascio che le cose vadano come devono andare per ora perché mi sono sinceramente rotta i coglioni. 



In più, aggiungo un'altra cosa che avevo dimenticato e che mi fa stare poco bene. Io odio dipendere da qualcuno, ho eliminato quasi tutti dalla mia vita, anzi tolgo quel "quasi". Amici non ne ho più e non ci soffro poi molto per la cosa, solo in alcuni momenti... ma è stata una scelta mia. Voglio dire le persone non mi ripudiano, anzi, potrei trovare all'istante qualcuno con cui uscire, un gruppo a cui unirmi, per il carattere che ho (sempre finto di avere), non ho mai avuto di questi problemi. Ultimamente mi è tornata la dipendenza da Antonio però, cosa che avevo un po' risolto in questi mesi, poi lui ha avuto problemi a casa ed è venuto a stare qui per molti giorni... quando era qui non vedevo l'ora se ne tornasse a casa sua, perché per quanto lo ami è davvero difficile conviverci; ma quando se n'è andato, ho cominciato a stare male, ad innervosirmi quando non poteva salire. Cioè una bruttona come me ha fatto venire i complessi ad uno sicuro e bello come lui, per come lo tratto dice che pare non me ne freghi nulla, poi a mia sorella dice che le ragazze prima gli sbavavano dietro perché si comportava come io mi comporto nei suoi confronti. Io credo sempre di dimostrargli abbastanza di amarlo, ma la mia poca fiducia in me stessa forse mi fa comportare diversamente da come credo di fare, dimostrandogli distacco. Cioè magari una volta ha poca voglia di salire, io me la sento e comincio a rispondere in modo molto freddo e a cercare di chiudere la chiamata, quando in realtà vorrei pregarlo di venire qui a stare con me. Quando chiudo comincio a stare male ed a pensare sia uno stronzo, una merda, un verme, che non gliene freghi un cazzo di me, che pensi solo ai fatti suoi... io ho troppo bisogno di attenzioni, vorrei che le persone mi capissero senza il bisogno che gli spieghi cosa sento dentro di me, più volte ho provato ad aprirmi con Antonio e non è cambiato nulla, mi sono sentita solo delusa perché mi è sembrato lui non considerasse affatto il messaggio che avevo tentato di mandargli, e magari mi sono arresa... ora anziché dire "amore mi manchi, sali da me", dico "Ok, ciao, ci sentiamo dopo". Più tardi vorrei chiamarlo, ma non lo faccio. Lui crede addirittura di non piacermi esteticamente, quando invece è il contrario, esteticamente mi piace moltissimo. Insomma, ora ho ripreso a starci male quando non lo vedo pure per qualche ora e mi strapperei i capelli per questo. Non voglio dipendere da lui! 

sabato 15 febbraio 2014

Ormai ho la certezza di essere lontana dal mio obiettivo. Non riesco a vivere, perché o vivo o mangio, ed io sto mangiando, non riesco a fare diversamente. Vorrei rialzarmi subito, tornare ai miei 50 kg, almeno, anche se non mi bastavano neppure quelli e mi sentivo grassa ugualmente, ma ora sono schiacciata dalla vergogna che il mio peso attuale mi provoca, tendo la mano per riafferrare un po' di leggerezza ma il vento la porta via, non mi dà neppure l'illusione di poterla sfiorare... Vorrei chiedere aiuto al primo passante per strada, urlare, buttarmi a terra, vorrei chiedere alle persone di legarmi per non mangiare più. Le persone mi incontrano in giro e mi dicono "Ora ti trovo bene, finalmente", io non ho il coraggio di far altro che un sorriso isterico, dietro il quale si nasconde la voglia di bestemmiargli contro "BASTARDA IO NON VOGLIO STARE BENE, IO VOGLIO ESSERE MAGRA, NON VOGLIO CHE TU MI DICA DI TROVARMI BENE, VOGLIO TU MI DICA "MA QUANTO TI SEI SCIUPATA, MA QUANTO SEI DIMAGRITA", COME SUCCEDEVA UN TEMPO!".
Devo farcela ragazze, vi prego aiutatemi, questo periodo sembra non finire più. Continuo a promettermi digiuni, senza mantenere neppure la metà di ciò che dico. Sono esasperata.



giovedì 6 febbraio 2014

Sto perdendo il controllo. Forse non l'ho mai avuto. Sento lo stomaco a pezzi, i miei occhi si rivolgono alla ringhiera del balcone: l'ultimo piano. Antonio guarda la tv, è poco distante da me; mi fa sentire amata, ma se anche tutto il mondo mi amasse, io non starei bene: non ho il mio, di amore. Come andrà a finire? Non accetto più una vita da grassa, so solo questo. O le ossa o la morte. Io proverò ad uccidermi, mi do poco tempo. Se non riuscirò ad essere costante, se non vedrò le ossa, mia unica cura, impazzirò e morirò. Ho deciso così. Sarà così.

martedì 28 gennaio 2014

Aprendo una pagina a caso del mio libro preferito di Emil Cioran, mi è apparsa subito questa frase. La condivido con voi, perché so che in qualche modo è ciò per cui lottiamo tutti i giorni.

"L'estasi è ciò che tutti cercano con ogni mezzo - e l'unica vera estasi si ottiene solo attraverso la rinuncia. La rinuncia non è un "mezzo"; la rinuncia è tutto". 

Ho passato delle giornate di inferno, giornate occupate solo da cibo ed abbuffate. Sono molto triste e stressata. Lunedì prossimo devo partire per Napoli ed il solo pensiero mi tormenta. Dovrò digiunare almeno 3 giorni prima, perché se non sento il mio stomaco "completamente" vuoto, non riesco assolutamente a stare in mezzo alla gente. Ieri mi sono messa a piangere in macchina di Antonio e mi sono sfogata con lui. Credo mi abbia capita. Mi è stato molto vicino ieri ed ha cercato di tranquillizzarmi. Se non avessi lui non so come farei, non so neppure se sarei ancora viva. Mi ha presa con sé come fossi un cucciolo indifeso ed ha cominciato a seguirmi passo passo, con costanza, facendomi mangiare e bere, lottando con la mia testardaggine, con la mia voglia di morire. Se non l'avessi incontrato sarei ancora in ospedale, come quando mi ha conosciuta, buttata su un letto quasi tutto il giorno, alimentata da flebo, piangendo perché non riuscivo/volevo più mangiare e bere. O magari al cimitero nella fossa! Credo di dovergli il fatto di essere ancora qui. Nonostante tutti i problemi che abbiamo avuto, tutte le incomprensioni, so che lui mi ama. Mi ha detto che vuole esternarmi di più ciò che sente, perché non gli piace che dubiti del suo amore alla prima lite. Mi dice che sono la più bella del mondo, che sono la sua donna e non mi cambierebbe con nessuna. Non mi spiego perché abbia scelto proprio me. Cos'avevo da offrirgli? Ero più morta che viva. Stavo quasi sempre zitta. Riuscivo a dimostrargli affetto solo baciandolo e abbracciandolo. Non avevo la forza neppure per parlare. Eppure si è innamorato, ed ora sta con me da quasi due anni, e tutto ciò che dice a me non l'ha mai detto prima a nessuna. A volte mi chiedo se stia sognando, se magari non sia possibile che tutto questo sia frutto della mia immaginazione ed io non mi trovi ancora in quel maledetto ospedale, rinchiusa tra quelle mura, a sperare di spegnermi il prima possibile. L'amore è l'unica cosa che renda sopportabile questa vita di inferno, l'unica che abbia un senso, nonostante il dolore lancinante che riesca a provocare a volte. Ma per quanto sia bello, ne ho paura. Se un giorno dovesse finire... nel mio caso sarebbe tutto peggio di prima che lo conoscessi, quasi come a vivere il riperduto di quella sofferenza che il sentimento ha cercato di mandare via, davanti alla quale ha provato a chiudermi gli occhi.
A parte questo, non mi spiego neppure come un ragazzo così bello possa stare con una "come me". Seriamente, le donne gli sbavano dietro, dalle tredicenni a quelle mature. Molte di queste sono bellissime. Perché si è ridotto a stare con un cesso simile? 

Vi lascio un paio di sue foto per farvi vedere meglio com'è. Nella prima è quello con la maglietta rosa a strisce. A volte mi sento male pensando che lui stia con una ragazza tanto brutta!






lunedì 20 gennaio 2014

Sto morendo dalla voglia di qualcosa di dolce, mi sento davvero impazzire e so che molte di voi conoscono questa sensazione. Non so se riuscirò a resistere o mi abbufferò, non lo so davvero ma sto male al solo pensiero, e la mia mente mi sta provocando una nausea per autodifesa. Ho chiesto a mio padre se avesse qualcosa di dolce e mi ha dato un gianduiotto. Ora è qui con me e devo solo decidere se dare il via all'abbuffata dopo aver mangiato quel misero pezzo di cioccolato. La cosa che mi ha più colpita è che appena mi è stato dato, e dopo averlo guardato per bene, al posto di leggere la marca "Vergani" io ci ho letto "Vergognati"; e qui mi viene in mente Freud e la volta in cui lessi che a volte si sbaglia a leggere una cosa al posto di un'altra, perché inconsciamente quella cosa la pensiamo. Già, io non solo penso di dovermi vergognare, mi vergogno sul serio. Mi vergogno di esistere, e soprattutto di dovermi trovare sempre a vivere situazioni come questa, col cibo che ha il coltello dalla parte del manico, pronto a sferrarmi il colpo quando meno me lo aspetto, nonostante cerchi di imporre resistenza. Sono troppo debole e non ce la faccio, io so che mangerò quel maledetto coso fatto di zucchero, e che poi mangerò altro, ed altro ancora.. e per giorni e giorni starò chiusa in casa, smetterò di esistere, mi affaticherò cercando di rimediare. Io non voglio mangiare più, sono disperata, non voglio ingrassare, non voglio rivivere quell'incubo, non voglio perdere il controllo. Il pensiero di dover affrontare gli esami di stato con la convinzione di non farcela mi tormenta, mi uccide, al solo pensiero di dover stare lì chiusa, in mezzo a persone che non conosco, che potrebbero giudicarmi, mi fa cadere in una depressione nera. Non riesco ad aprire un libro. Mi sento male, mi sento indietro anche rispetto ad un asino, eppure sono sempre stata quella con i voti più alti, quella "intelligente", ma il fatto di aver dovuto mollare gli studi per i ricoveri, per le continue crisi, di trovarmi a 21 anni ancora all'ultimo anno di superiori, quando avrei già dovuto essere all'università, mi fa sentire l'essere più inutile sulla faccia della terra. Non riesco ad accettarlo, e più ci penso più mangio, più ho voglia di isolarmi e scomparire da tutti, perfino da me stessa. 

domenica 19 gennaio 2014

A volte mi chiedo, essendo già tanto stanca adesso, come dovrei sentirmi se dovessi diventare davvero magra. Ci vuole così tanto sacrificio, così tante notti insonni, così tanta tristezza, voglia e mancanza di vita. Forse si arriva ad essere esauste al punto da non riuscire a godersi neppure quel sogno finalmente raggiunto. Alcune ragazze hanno la fortuna di nascere belle, altre cercano di raggiungere la bellezza, darebbero anche tutte le ore della loro vita per poter sentire di avere, per un solo minuto, un'anima coerente con il proprio corpo. Perché è questo il punto, la nostra anima è così delicata e bella, che non riusciamo a capire come possa esserci capitato un simile aspetto (secondo la visione distorta che abbiamo di noi stesse). Il percorso è troppo ripido, ed anche se crediamo di no, lì ad attenderci sta ferma la morte, la morte dell'anima o del corpo, o magari di tutti e due, e forse è per questo che non riusciamo a dimagrire come vorremmo, perché qualcosa dentro di noi sa perfettamente che a quel punto perderemmo l'intero controllo di ciò che siamo, pretendendo sempre di più, fino a sparire per sempre... ed abbiamo paura. 


È un periodo orribile. Come vi ho detto, non faccio che affogare nel nichilismo giorno per giorno. Dovrei studiare e non ci riesco. Allora che almeno uscissi di casa, che perdessi il mio tempo per un "motivo", uno solo, invece neppure quello. Sto chiusa in casa come una prigioniera, aspetto che le giornate passino senza fare nulla, vi giuro nulla, guardo un punto fisso e mi metto a pensare. Così trascorrono i miei giorni, non vivendo: pensando. Sto male, ma nessuno se ne accorge, nessuno mi aiuta, e questo solo perché il mio corpo è "normale" adesso, perché pare "stia bene", perché non sono magra. Capite? Dentro uno muore, ma non viene aiutato perché il suo fisico ancora regge! La gente si adopera solo quando è ormai troppo tardi! Ma a quel punto sarebbe difficile perdonargli l'essere stati così ipocriti, così ritardatari, così ciechi, superficiali! Anche da questo si capisce di vivere in un mondo che guarda le cose solo in superficie. Poi, appena cominciano ad uscire un po' di ossa, via: allarmi, consigli, visite, regalini, abbracci, insistenza sul cibo. Ma perché la gente è così? Voglio smettere di mangiare completamente, il mio odio per il cibo aumenta di giorno in giorno, voglio separarmi da lui. Mi ha stancata, ha causato solo guai alla mia vita, mi ha sempre fatta stare male, mi ha sempre dominata. Vattene al diavolo maledetto! SPARISCI!

venerdì 17 gennaio 2014

No, così non va più bene. È troppo complicato continuare a portare questo peso sulle spalle. La mia felicità dipende dalla magrezza, ed io non riesco più a dimagrire. Sto perdendo la mia vita e non so neppure per cosa. Quando esco sto male, quando sono circondata da persone sto male, mi sento soffocare, e tutto questo per il mio corpo, il mio maledettissimo corpo: questa condanna che sono costretta a trascinarmi dietro. La mia vita non è normale, forse non lo è mai stata, ma ora so solo una cosa: che non ce la faccio più. Io voglio vivere, voglio sentirmi per una volta come tutti gli altri. Sono ossessionata dall'idea di farmi fuori, è da anni che spero le cose possano cambiare e non cambiano, che possano almeno migliorare e peggiorano. Annego nel nichilismo ogni giorno, non ci trovo un senso. A cosa? A niente. 

mercoledì 15 gennaio 2014

Qualcuna di voi ha mai provato a mangiare solo cose frullate, tipo frutta e verdura? Si dimagrisce? Ovviamente saziano di meno, quindi posso aumentare le quantità? Oggi ho frullato le verdure e le patate che avrei dovuto mangiare per pranzo, ne sono uscite pochissime e ho dovuto frullarne ancora per sentirmi sazia. Però mi sono resa conto che se tipo non le avessi ridotte a purea, non ce l'avrei mai fatta a mangiare tutta quella roba, mi sarei sentita scoppiare. Quindi non so, le calorie sono le stesse o non devo contarle? Posso mangiare tranquillamente più roba senza farmi venire le paranoie? Help me. 
Il cibo mi rende triste. Non mi permette di esistere. Non è una semplice frase, questa è la descrizione della realtà, della "mia" realtà. Se io mangio, non posso uscire. Se mangio, non posso ridere, studiare, fare qualsiasi altra cosa che non sia camminare o correre o pulire per bruciare calorie. Se io mangio, NON POSSO vivere. Qualcosa me lo impedisce, forse è la vergogna di me stessa, un senso di inadeguatezza. Comincio a pensare di aver sempre avuto la fobia del vomito non tanto per la paura del vomito in sé, ma per la vergogna di ciò che avrebbero potuto pensare gli altri casomai mi fosse venuto da vomitare. Non voglio gli altri pensino "Che schifo, guarda cos'ha mangiato". Forse è questo. Non lo so, io sto perdendo la testa molto probabilmente, sono un animale rassegnato al suo destino, intrappolato in una gabbia unta di grasso. Chissà come sarebbe uscire fuori, all'aria aperta, smettere di guardare il mondo solo attraverso le sbarre, ma viverlo, toccarlo. Io la vita non me la posso permettere da tanto tempo. Non so neppure di cosa mi stia punendo, perché tutte noi ci puniamo decidendo di assecondare questa patologia. Forse per il semplice fatto di essere nate? Perché tanto che senso ha, quelli che avrebbero dovuto amarci hanno fatto di tutto per farci sentire un peso. Ed è per questo che vogliamo dimagrire, giusto? Vogliamo smettere di sentirci un peso. Smettere di sentirci rinfacciare anche le briciole. Noi vogliamo essere leggere, fino a scomparire, forse fino a morire... ma sono gli altri ad essere morti. Noi viviamo nel dolore, ma è pur sempre un dolore sincero quello che viviamo. Gli altri vivono solo di finzione. E non c'è morte peggiore del vivere cercando di essere ciò che non si è. Peggio ancora quando si finge per così tanto tempo da arrivare a perdere completamente le tracce della propria personalità. Che è un po' ciò che succede anche a noi, non siamo immuni da tutto questo. Ma la sofferenza saprà sempre ricordarci chi siamo state e chi continuiamo ad essere. No, soffrire non è inutile, ne sono sicura.

lunedì 13 gennaio 2014

Sono incazzata nera. Questi giorni sono stati davvero tranquilli, Antonio sembra cambiato sul serio, forse perché è stato costretto, perché aveva capito che mi avrebbe persa, e lui non vuole perdermi. Una parte di me è sempre stata sicura del fatto che mi amasse, ma l'altra crede sia solo un maledetto bastardo che vuole farmi soffrire. Comunque ieri avevamo deciso di fare un digiuno insieme, per disintossicarci. Lui ha cominciato a mettere regole, a voler comandare, dicendomi che per l'attività fisica la scelta sarebbe stata sua: il tempo, quanto farne, quando fermarsi, e che se io avessi sgarrato lui avrebbe interrotto tutto abbuffandosi e lasciandomi. Da un lato l'ha fatto per il mio bene, perché non voleva certamente trovarmi svenuta perché pur non mangiando facevo attività fisica. E l'avrei fatta, lo sappiamo tutti. Ad ogni modo, avremmo dovuto fare tre giorni di preparazione, mangiando solo frutta e verdura, e poi cominciare con il digiuno. Ieri è stato difficilissimo, ed ero convinta che sarei stata io a sgarrare. Noi avevamo deciso tutto questo soprattutto per cercare di eliminare le sigarette, infatti ieri ero isterica in modo indescrivibile, però ce l'ho fatta. Ora arriva il bello. Io odio le persone che non mantengono la parola, soprattutto dopo aver reso partecipe me della cosa. Stanotte mi sveglio e non lo trovo nel letto, il cane era dentro, quindi ho eliminato l'ipotesi della passeggiata notturna per fargli fare i bisogni. Aspetto 1, 2, 2 ore e mezza, nel letto nervosissima a pensare al modo in cui avrei dovuto commettere l'omicidio al suo rientro! Poi mi addormento, lui torna... insomma ero in dormiveglia e sono riuscita a dirgli solo "a casa tua non mi ci vedi più".. stamattina scopro che ieri ha fumato ed anche mangiato! E menomale che le minacce sono state fatte a me! Vaffanculo, ora sto aspettando che si svegli per tornarmene a casa mia. Ogni volta che venivo a dormire qui, praticamente dormivo sola, perché lui stava tutta la notte al pc, mi svegliavo ed ovviamente lui si metteva a dormire, fino al pomeriggio! Ma che vita di merda è? Io vengo a stare da te per vederti dormire? Per mesi mi ha pregata di andare lì a passare la notte con lui... poi ieri mi convinco, perché lui mi fa la proposta del digiuno, mi dice che senza di me altrimenti sgarra, e mi ritrovo a vivere la stessa situazione di sempre? Questa volta può scendere anche Gesù cristo a pregarmi, col cacchio che vengo a dormire un'altra volta qui. Non so se sia esagerato prenderla così, ma comunque succede perché lui fa puttanate ripetute nel tempo, e ad un certo punto ti ritrovi a prendertela anche per le briciole, perché hai dovuto sopportare davvero troppo. Per colpa sua ho voglia di fiondarmi al primo tabacchino per comprare le sigarette e mettermi a fumare come una pazza, e poi mangiare dolci a raffica, abbuffarmi! Ma non lo farò. Almeno spero! Voglio continuare il digiuno, con o senza di lui, e sapete che vi dico? Che sgarrerò anch'io andando a camminare ore ed ore, pure a stomaco vuoto! Così sentirò di essermi vendicata, almeno in parte.

venerdì 10 gennaio 2014

IO STO PER BESTEMMIARE COME IL PEGGIORE SCARICATORE DI PORTO ESISTENTE SULLA FACCIA DELLA TERRA! DA BEN DUE MESI, D U E M E S I, IO PASSO IL MIO TEMPO A MANGIARE COME UN MAIALE BULIMICO, PERCHé UN BEL GIORNO IL MIO AMATO CANE HA DECISO DI ROMPERE LA BILANCIA CHE HO SEMPRE USATO, COSTRINGENDOMI A COMPRARNE UN'ALTRA. QUESTA BILANCIA, MANDATA DAL DIAVOLO O CHISSà CHI, MI HA DISTRUTTO LA VITA, DATO CHE SEGNAVA CONTINUAMENTE 5 KG IN PIù, ED IO MI DISPERAVO, PIANGEVO, MANGIAVO PERCHé MI SENTIVO UNA FALLITA. STAMATTINA RIPESCO LA VECCHIA BILANCIA, E DENTRO CI TROVO LA FRECCETTA CHE IL CANE AVEVA STACCATO, LA RIPOSIZIONO, MI METTO SULLA BILANCIA ... E ...HO PRESO SOLO UN KG. C'è DA DIRE, PERò, CHE MI SONO PESATA DOPO AVER BEVUTO QUASI UN LITRO D'ACQUA E DOPO AVER MANGIATO COME UNA PORCA STAMATTINA, PERCIò IN TEORIA NON DOVREI ESSERE AUMENTATA PER NULLA, NEPPURE DI QUEL KG. ECCO, PERFETTO, IO SONO FELICISSIMA DI QUESTO ED è UNO STIMOLO PER RIPRENDERE LA MIA ALIMENTAZIONE VEGANA E DIMAGRIRE, MA PORCO DIO RENDETEVI CONTO DI QUANTO POSSA ESSER STATA MALE IN QUESTI DUE MESI: HO AUMENTATO LE SIGARETTE, IL SONNO è ANDATO A PUTTANE, MI SONO BUTTATA SU DOLCI E MERDE CALORICHE, PER NON PARLARE DI QUANTO HO PIANTO. VAFFANCULO CRISTO! Ecco cosa succede ad affidare la propria felicità ad una bilancia.

martedì 7 gennaio 2014

Per chi non lo sapesse, io sono stata ricoverata alcune volte nel reparto di psichiatria nell'ospedale della mia città dopo aver smesso di mangiare e bere. Ecco, a volte ho quella malata voglia di tornare lì, nonostante il mio soggiorno sia stato mostruoso. Mi viene voglia di tornare lì tutte le volte in cui le cose con Antonio vanno male, perché è in quel posto che l'ho conosciuto ed è lì che ci siamo "salvati". Il nostro incontro è stato inaspettato e bellissimo, e forse sono legata a quel brutto luogo solo per i maledetti ricordi che conservo di noi. Sono stati dei giorni bellissimi, delle settimane e dei mesi in cui finalmente mi sono sentita amata, perché lui si prendeva cura di me, mi controllava sul cibo, stava sempre con me e non riusciva più a dormire se non c'ero. Ma poi, proprio per lui, proprio per l'amore nei confronti di Antonio, proprio perché avevo una ragione di vita e non volevo più morire - almeno non del tutto - ho ripreso a mangiare! È stato il maledetto cibo, il mio nemico, a portarmelo via. Ed io voglio smettere, smettere, SMETTERE DI NUOVO, così potrò riavere l'amore di Antonio, potrò riavere le sue attenzioni puntate su di me; so che è una cosa da pazzi, una cosa malata, ma è un pensiero che non riesco a mandare via, che mi fa soffrire. Nessuno prima di me aveva mai avuto le sue attenzioni, si è solo divertito con le ragazze, io sono stata la sua prima fidanzata. Lo deizzavano tutti, era sempre al centro dell'attenzione, cercato e temuto dalla gente. Mi piace tutto di lui, ne sono attratta in modo esagerato, sia fisicamente che caratterialmente, ma lo odio nello stesso tempo. Lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio! A volte vorrei morisse perché solo così potrò smettere di cercarlo, smettere di essere ferita dai suoi atteggiamenti, perché così sarà stato solo mio. Questi sono i pensieri segreti della mia mente malata, che posso confidare solo a voi, perché so che sarete le uniche a non tradirmi. Perché noi siamo una sola persona, una sola sofferenza. Mi sento molto fuori di me in questo momento. Nella mia testa c'è l'immagine di una sera di vento, in cui si avvicinava l'estate, era fine maggio e noi stavamo nella sua villa al mare, in quel luogo magnifico che mi manca tutti i giorni, vedo questo ricordo sfocato e mi piace ancora di più, il blu scuro della sera, noi da soli contro tutto il mondo che passeggiamo guardando il mare, il vento, e la necessità di nessun altro se non io per lui e lui per me. È tutto finito ed io voglio morire, ma non posso perché Antonio mi ha già uccisa. Quel ragazzo bello e maledetto che molte hanno desiderato ma che nessuna ha mai avuto, forse neppure io ...



Sono stanca di ingozzarmi per dolore. Ascolto questa canzone senza sosta. Amo il titolo, amo la melodia, è triste, mi fa pensare molto. E in testa non faccio che ripetermi "I KNOW YOU ARE, BUT WHAT AM I?" Ieri mi sono presa una pausa da Antonio. Poco dopo ho scritto questo. È la sintesi del motivo per il quale ho deciso di allontanarmi da lui per un po'. "A volte si è costretti a prendersi una pausa dal mondo; ma questo ti permette di capire solo quanto egoismo ci sia nell'animo altrui: le persone preferiscono credere sia solo un tuo "momento", pur di non ammettere che quel momento sono stati proprio loro a crearlo. A nessuno piacerebbe prendere una pausa se gli altri non si dimostrassero così privi di comprensione. Non si vorrebbe essere compresi da tutti, ma da poca gente, e quando neppure quei pochi riescono a farlo, credo sia inevitabile preferire stare soli in modo da potersi sentire coerenti con la propria condizione interiore. Perché è più doloroso stare in presenza di qualcuno e sentirsi soli, che sentirsi soli ed esserlo sul serio". Sono stanca di sentirmi sola anche quando lui è con me. Preferisco stare sola per davvero. Inutile dire che la sua preoccupazione è stata quella di chiedermi se avessi UN'ALTRO. Non ha capito, nonostante abbia cercato di spiegargli con molta chiarezza, per quale ragione io continui a stare così. Che è per lui. Vaffanculo, allontanati da me!


lunedì 6 gennaio 2014

A volte penso alla morte come ad una liberazione. Una liberazione da questa vita piena di limiti. Capita che ne abbia paura, e capita che mi faccia cullare da lei come fosse una madre piena d'amore nei miei confronti. L'amore che mi è sempre mancato. Mi piacerebbe tanto sapere cosa significhi vivere in pace con se stessi, essere felici; ma so che il mio destino sarà questo per sempre. In noi è racchiusa una forza spaventosa. Intendo "noi" che facciamo tutto questo per sofferenza, per tutte le ferite ricevute dalle quali cerchiamo di distrarci, e non per semplice voglia di dimagrire. Siamo diverse, e lo dico per davvero. Vi abbraccio.

sabato 4 gennaio 2014

Io sono morta, sono morta dentro, sono morta pur camminando, mangiando, respirando. Credo in un angolo del mio cervello ci sia ormai radicata la convinzione di poter tornare a vivere, ad avere una vita sociale, solo nel momento in cui smetterò di nutrirmi. Se penso di dover uscire dopo aver mangiato, mi coglie una sensazione di panico spaventosa; mentre se affronto un'uscita a stomaco vuoto è tutto più tranquillo. Sono salita di 5 kg rispetto a quest'estate, ora sono precisamente al mio peso forma, ma non mi basta, è da mesi che non riesco a perderli e proprio per questo motivo mi sento un "mostro", mi dico che potrò uscire di casa solo dopo averli persi, per poi continuare a perderne. Cosa c'è di vivo in me? Mi rifugio nella mia ossessione solo per occupare le mie giornate, per distrarmi da tutti quei pensieri che mi tormentano. È ciò che facciamo tutte noi infondo. Passo le mie giornate a fissare il vuoto, e mi chiedo se magari un giorno troverò il coraggio di fare quel gesto, quell'unico gesto che metterebbe fine a quest'agonia che non mi abbandonerà mai. Perché non mi abbandonerà, ed io lo so. Me la porterò dietro tutta la vita. E sarebbe un'esistenza indegna.