martedì 28 gennaio 2014

Aprendo una pagina a caso del mio libro preferito di Emil Cioran, mi è apparsa subito questa frase. La condivido con voi, perché so che in qualche modo è ciò per cui lottiamo tutti i giorni.

"L'estasi è ciò che tutti cercano con ogni mezzo - e l'unica vera estasi si ottiene solo attraverso la rinuncia. La rinuncia non è un "mezzo"; la rinuncia è tutto". 

Ho passato delle giornate di inferno, giornate occupate solo da cibo ed abbuffate. Sono molto triste e stressata. Lunedì prossimo devo partire per Napoli ed il solo pensiero mi tormenta. Dovrò digiunare almeno 3 giorni prima, perché se non sento il mio stomaco "completamente" vuoto, non riesco assolutamente a stare in mezzo alla gente. Ieri mi sono messa a piangere in macchina di Antonio e mi sono sfogata con lui. Credo mi abbia capita. Mi è stato molto vicino ieri ed ha cercato di tranquillizzarmi. Se non avessi lui non so come farei, non so neppure se sarei ancora viva. Mi ha presa con sé come fossi un cucciolo indifeso ed ha cominciato a seguirmi passo passo, con costanza, facendomi mangiare e bere, lottando con la mia testardaggine, con la mia voglia di morire. Se non l'avessi incontrato sarei ancora in ospedale, come quando mi ha conosciuta, buttata su un letto quasi tutto il giorno, alimentata da flebo, piangendo perché non riuscivo/volevo più mangiare e bere. O magari al cimitero nella fossa! Credo di dovergli il fatto di essere ancora qui. Nonostante tutti i problemi che abbiamo avuto, tutte le incomprensioni, so che lui mi ama. Mi ha detto che vuole esternarmi di più ciò che sente, perché non gli piace che dubiti del suo amore alla prima lite. Mi dice che sono la più bella del mondo, che sono la sua donna e non mi cambierebbe con nessuna. Non mi spiego perché abbia scelto proprio me. Cos'avevo da offrirgli? Ero più morta che viva. Stavo quasi sempre zitta. Riuscivo a dimostrargli affetto solo baciandolo e abbracciandolo. Non avevo la forza neppure per parlare. Eppure si è innamorato, ed ora sta con me da quasi due anni, e tutto ciò che dice a me non l'ha mai detto prima a nessuna. A volte mi chiedo se stia sognando, se magari non sia possibile che tutto questo sia frutto della mia immaginazione ed io non mi trovi ancora in quel maledetto ospedale, rinchiusa tra quelle mura, a sperare di spegnermi il prima possibile. L'amore è l'unica cosa che renda sopportabile questa vita di inferno, l'unica che abbia un senso, nonostante il dolore lancinante che riesca a provocare a volte. Ma per quanto sia bello, ne ho paura. Se un giorno dovesse finire... nel mio caso sarebbe tutto peggio di prima che lo conoscessi, quasi come a vivere il riperduto di quella sofferenza che il sentimento ha cercato di mandare via, davanti alla quale ha provato a chiudermi gli occhi.
A parte questo, non mi spiego neppure come un ragazzo così bello possa stare con una "come me". Seriamente, le donne gli sbavano dietro, dalle tredicenni a quelle mature. Molte di queste sono bellissime. Perché si è ridotto a stare con un cesso simile? 

Vi lascio un paio di sue foto per farvi vedere meglio com'è. Nella prima è quello con la maglietta rosa a strisce. A volte mi sento male pensando che lui stia con una ragazza tanto brutta!






lunedì 20 gennaio 2014

Sto morendo dalla voglia di qualcosa di dolce, mi sento davvero impazzire e so che molte di voi conoscono questa sensazione. Non so se riuscirò a resistere o mi abbufferò, non lo so davvero ma sto male al solo pensiero, e la mia mente mi sta provocando una nausea per autodifesa. Ho chiesto a mio padre se avesse qualcosa di dolce e mi ha dato un gianduiotto. Ora è qui con me e devo solo decidere se dare il via all'abbuffata dopo aver mangiato quel misero pezzo di cioccolato. La cosa che mi ha più colpita è che appena mi è stato dato, e dopo averlo guardato per bene, al posto di leggere la marca "Vergani" io ci ho letto "Vergognati"; e qui mi viene in mente Freud e la volta in cui lessi che a volte si sbaglia a leggere una cosa al posto di un'altra, perché inconsciamente quella cosa la pensiamo. Già, io non solo penso di dovermi vergognare, mi vergogno sul serio. Mi vergogno di esistere, e soprattutto di dovermi trovare sempre a vivere situazioni come questa, col cibo che ha il coltello dalla parte del manico, pronto a sferrarmi il colpo quando meno me lo aspetto, nonostante cerchi di imporre resistenza. Sono troppo debole e non ce la faccio, io so che mangerò quel maledetto coso fatto di zucchero, e che poi mangerò altro, ed altro ancora.. e per giorni e giorni starò chiusa in casa, smetterò di esistere, mi affaticherò cercando di rimediare. Io non voglio mangiare più, sono disperata, non voglio ingrassare, non voglio rivivere quell'incubo, non voglio perdere il controllo. Il pensiero di dover affrontare gli esami di stato con la convinzione di non farcela mi tormenta, mi uccide, al solo pensiero di dover stare lì chiusa, in mezzo a persone che non conosco, che potrebbero giudicarmi, mi fa cadere in una depressione nera. Non riesco ad aprire un libro. Mi sento male, mi sento indietro anche rispetto ad un asino, eppure sono sempre stata quella con i voti più alti, quella "intelligente", ma il fatto di aver dovuto mollare gli studi per i ricoveri, per le continue crisi, di trovarmi a 21 anni ancora all'ultimo anno di superiori, quando avrei già dovuto essere all'università, mi fa sentire l'essere più inutile sulla faccia della terra. Non riesco ad accettarlo, e più ci penso più mangio, più ho voglia di isolarmi e scomparire da tutti, perfino da me stessa. 

domenica 19 gennaio 2014

A volte mi chiedo, essendo già tanto stanca adesso, come dovrei sentirmi se dovessi diventare davvero magra. Ci vuole così tanto sacrificio, così tante notti insonni, così tanta tristezza, voglia e mancanza di vita. Forse si arriva ad essere esauste al punto da non riuscire a godersi neppure quel sogno finalmente raggiunto. Alcune ragazze hanno la fortuna di nascere belle, altre cercano di raggiungere la bellezza, darebbero anche tutte le ore della loro vita per poter sentire di avere, per un solo minuto, un'anima coerente con il proprio corpo. Perché è questo il punto, la nostra anima è così delicata e bella, che non riusciamo a capire come possa esserci capitato un simile aspetto (secondo la visione distorta che abbiamo di noi stesse). Il percorso è troppo ripido, ed anche se crediamo di no, lì ad attenderci sta ferma la morte, la morte dell'anima o del corpo, o magari di tutti e due, e forse è per questo che non riusciamo a dimagrire come vorremmo, perché qualcosa dentro di noi sa perfettamente che a quel punto perderemmo l'intero controllo di ciò che siamo, pretendendo sempre di più, fino a sparire per sempre... ed abbiamo paura. 


È un periodo orribile. Come vi ho detto, non faccio che affogare nel nichilismo giorno per giorno. Dovrei studiare e non ci riesco. Allora che almeno uscissi di casa, che perdessi il mio tempo per un "motivo", uno solo, invece neppure quello. Sto chiusa in casa come una prigioniera, aspetto che le giornate passino senza fare nulla, vi giuro nulla, guardo un punto fisso e mi metto a pensare. Così trascorrono i miei giorni, non vivendo: pensando. Sto male, ma nessuno se ne accorge, nessuno mi aiuta, e questo solo perché il mio corpo è "normale" adesso, perché pare "stia bene", perché non sono magra. Capite? Dentro uno muore, ma non viene aiutato perché il suo fisico ancora regge! La gente si adopera solo quando è ormai troppo tardi! Ma a quel punto sarebbe difficile perdonargli l'essere stati così ipocriti, così ritardatari, così ciechi, superficiali! Anche da questo si capisce di vivere in un mondo che guarda le cose solo in superficie. Poi, appena cominciano ad uscire un po' di ossa, via: allarmi, consigli, visite, regalini, abbracci, insistenza sul cibo. Ma perché la gente è così? Voglio smettere di mangiare completamente, il mio odio per il cibo aumenta di giorno in giorno, voglio separarmi da lui. Mi ha stancata, ha causato solo guai alla mia vita, mi ha sempre fatta stare male, mi ha sempre dominata. Vattene al diavolo maledetto! SPARISCI!

venerdì 17 gennaio 2014

No, così non va più bene. È troppo complicato continuare a portare questo peso sulle spalle. La mia felicità dipende dalla magrezza, ed io non riesco più a dimagrire. Sto perdendo la mia vita e non so neppure per cosa. Quando esco sto male, quando sono circondata da persone sto male, mi sento soffocare, e tutto questo per il mio corpo, il mio maledettissimo corpo: questa condanna che sono costretta a trascinarmi dietro. La mia vita non è normale, forse non lo è mai stata, ma ora so solo una cosa: che non ce la faccio più. Io voglio vivere, voglio sentirmi per una volta come tutti gli altri. Sono ossessionata dall'idea di farmi fuori, è da anni che spero le cose possano cambiare e non cambiano, che possano almeno migliorare e peggiorano. Annego nel nichilismo ogni giorno, non ci trovo un senso. A cosa? A niente. 

mercoledì 15 gennaio 2014

Qualcuna di voi ha mai provato a mangiare solo cose frullate, tipo frutta e verdura? Si dimagrisce? Ovviamente saziano di meno, quindi posso aumentare le quantità? Oggi ho frullato le verdure e le patate che avrei dovuto mangiare per pranzo, ne sono uscite pochissime e ho dovuto frullarne ancora per sentirmi sazia. Però mi sono resa conto che se tipo non le avessi ridotte a purea, non ce l'avrei mai fatta a mangiare tutta quella roba, mi sarei sentita scoppiare. Quindi non so, le calorie sono le stesse o non devo contarle? Posso mangiare tranquillamente più roba senza farmi venire le paranoie? Help me. 
Il cibo mi rende triste. Non mi permette di esistere. Non è una semplice frase, questa è la descrizione della realtà, della "mia" realtà. Se io mangio, non posso uscire. Se mangio, non posso ridere, studiare, fare qualsiasi altra cosa che non sia camminare o correre o pulire per bruciare calorie. Se io mangio, NON POSSO vivere. Qualcosa me lo impedisce, forse è la vergogna di me stessa, un senso di inadeguatezza. Comincio a pensare di aver sempre avuto la fobia del vomito non tanto per la paura del vomito in sé, ma per la vergogna di ciò che avrebbero potuto pensare gli altri casomai mi fosse venuto da vomitare. Non voglio gli altri pensino "Che schifo, guarda cos'ha mangiato". Forse è questo. Non lo so, io sto perdendo la testa molto probabilmente, sono un animale rassegnato al suo destino, intrappolato in una gabbia unta di grasso. Chissà come sarebbe uscire fuori, all'aria aperta, smettere di guardare il mondo solo attraverso le sbarre, ma viverlo, toccarlo. Io la vita non me la posso permettere da tanto tempo. Non so neppure di cosa mi stia punendo, perché tutte noi ci puniamo decidendo di assecondare questa patologia. Forse per il semplice fatto di essere nate? Perché tanto che senso ha, quelli che avrebbero dovuto amarci hanno fatto di tutto per farci sentire un peso. Ed è per questo che vogliamo dimagrire, giusto? Vogliamo smettere di sentirci un peso. Smettere di sentirci rinfacciare anche le briciole. Noi vogliamo essere leggere, fino a scomparire, forse fino a morire... ma sono gli altri ad essere morti. Noi viviamo nel dolore, ma è pur sempre un dolore sincero quello che viviamo. Gli altri vivono solo di finzione. E non c'è morte peggiore del vivere cercando di essere ciò che non si è. Peggio ancora quando si finge per così tanto tempo da arrivare a perdere completamente le tracce della propria personalità. Che è un po' ciò che succede anche a noi, non siamo immuni da tutto questo. Ma la sofferenza saprà sempre ricordarci chi siamo state e chi continuiamo ad essere. No, soffrire non è inutile, ne sono sicura.

lunedì 13 gennaio 2014

Sono incazzata nera. Questi giorni sono stati davvero tranquilli, Antonio sembra cambiato sul serio, forse perché è stato costretto, perché aveva capito che mi avrebbe persa, e lui non vuole perdermi. Una parte di me è sempre stata sicura del fatto che mi amasse, ma l'altra crede sia solo un maledetto bastardo che vuole farmi soffrire. Comunque ieri avevamo deciso di fare un digiuno insieme, per disintossicarci. Lui ha cominciato a mettere regole, a voler comandare, dicendomi che per l'attività fisica la scelta sarebbe stata sua: il tempo, quanto farne, quando fermarsi, e che se io avessi sgarrato lui avrebbe interrotto tutto abbuffandosi e lasciandomi. Da un lato l'ha fatto per il mio bene, perché non voleva certamente trovarmi svenuta perché pur non mangiando facevo attività fisica. E l'avrei fatta, lo sappiamo tutti. Ad ogni modo, avremmo dovuto fare tre giorni di preparazione, mangiando solo frutta e verdura, e poi cominciare con il digiuno. Ieri è stato difficilissimo, ed ero convinta che sarei stata io a sgarrare. Noi avevamo deciso tutto questo soprattutto per cercare di eliminare le sigarette, infatti ieri ero isterica in modo indescrivibile, però ce l'ho fatta. Ora arriva il bello. Io odio le persone che non mantengono la parola, soprattutto dopo aver reso partecipe me della cosa. Stanotte mi sveglio e non lo trovo nel letto, il cane era dentro, quindi ho eliminato l'ipotesi della passeggiata notturna per fargli fare i bisogni. Aspetto 1, 2, 2 ore e mezza, nel letto nervosissima a pensare al modo in cui avrei dovuto commettere l'omicidio al suo rientro! Poi mi addormento, lui torna... insomma ero in dormiveglia e sono riuscita a dirgli solo "a casa tua non mi ci vedi più".. stamattina scopro che ieri ha fumato ed anche mangiato! E menomale che le minacce sono state fatte a me! Vaffanculo, ora sto aspettando che si svegli per tornarmene a casa mia. Ogni volta che venivo a dormire qui, praticamente dormivo sola, perché lui stava tutta la notte al pc, mi svegliavo ed ovviamente lui si metteva a dormire, fino al pomeriggio! Ma che vita di merda è? Io vengo a stare da te per vederti dormire? Per mesi mi ha pregata di andare lì a passare la notte con lui... poi ieri mi convinco, perché lui mi fa la proposta del digiuno, mi dice che senza di me altrimenti sgarra, e mi ritrovo a vivere la stessa situazione di sempre? Questa volta può scendere anche Gesù cristo a pregarmi, col cacchio che vengo a dormire un'altra volta qui. Non so se sia esagerato prenderla così, ma comunque succede perché lui fa puttanate ripetute nel tempo, e ad un certo punto ti ritrovi a prendertela anche per le briciole, perché hai dovuto sopportare davvero troppo. Per colpa sua ho voglia di fiondarmi al primo tabacchino per comprare le sigarette e mettermi a fumare come una pazza, e poi mangiare dolci a raffica, abbuffarmi! Ma non lo farò. Almeno spero! Voglio continuare il digiuno, con o senza di lui, e sapete che vi dico? Che sgarrerò anch'io andando a camminare ore ed ore, pure a stomaco vuoto! Così sentirò di essermi vendicata, almeno in parte.

venerdì 10 gennaio 2014

IO STO PER BESTEMMIARE COME IL PEGGIORE SCARICATORE DI PORTO ESISTENTE SULLA FACCIA DELLA TERRA! DA BEN DUE MESI, D U E M E S I, IO PASSO IL MIO TEMPO A MANGIARE COME UN MAIALE BULIMICO, PERCHé UN BEL GIORNO IL MIO AMATO CANE HA DECISO DI ROMPERE LA BILANCIA CHE HO SEMPRE USATO, COSTRINGENDOMI A COMPRARNE UN'ALTRA. QUESTA BILANCIA, MANDATA DAL DIAVOLO O CHISSà CHI, MI HA DISTRUTTO LA VITA, DATO CHE SEGNAVA CONTINUAMENTE 5 KG IN PIù, ED IO MI DISPERAVO, PIANGEVO, MANGIAVO PERCHé MI SENTIVO UNA FALLITA. STAMATTINA RIPESCO LA VECCHIA BILANCIA, E DENTRO CI TROVO LA FRECCETTA CHE IL CANE AVEVA STACCATO, LA RIPOSIZIONO, MI METTO SULLA BILANCIA ... E ...HO PRESO SOLO UN KG. C'è DA DIRE, PERò, CHE MI SONO PESATA DOPO AVER BEVUTO QUASI UN LITRO D'ACQUA E DOPO AVER MANGIATO COME UNA PORCA STAMATTINA, PERCIò IN TEORIA NON DOVREI ESSERE AUMENTATA PER NULLA, NEPPURE DI QUEL KG. ECCO, PERFETTO, IO SONO FELICISSIMA DI QUESTO ED è UNO STIMOLO PER RIPRENDERE LA MIA ALIMENTAZIONE VEGANA E DIMAGRIRE, MA PORCO DIO RENDETEVI CONTO DI QUANTO POSSA ESSER STATA MALE IN QUESTI DUE MESI: HO AUMENTATO LE SIGARETTE, IL SONNO è ANDATO A PUTTANE, MI SONO BUTTATA SU DOLCI E MERDE CALORICHE, PER NON PARLARE DI QUANTO HO PIANTO. VAFFANCULO CRISTO! Ecco cosa succede ad affidare la propria felicità ad una bilancia.

martedì 7 gennaio 2014

Per chi non lo sapesse, io sono stata ricoverata alcune volte nel reparto di psichiatria nell'ospedale della mia città dopo aver smesso di mangiare e bere. Ecco, a volte ho quella malata voglia di tornare lì, nonostante il mio soggiorno sia stato mostruoso. Mi viene voglia di tornare lì tutte le volte in cui le cose con Antonio vanno male, perché è in quel posto che l'ho conosciuto ed è lì che ci siamo "salvati". Il nostro incontro è stato inaspettato e bellissimo, e forse sono legata a quel brutto luogo solo per i maledetti ricordi che conservo di noi. Sono stati dei giorni bellissimi, delle settimane e dei mesi in cui finalmente mi sono sentita amata, perché lui si prendeva cura di me, mi controllava sul cibo, stava sempre con me e non riusciva più a dormire se non c'ero. Ma poi, proprio per lui, proprio per l'amore nei confronti di Antonio, proprio perché avevo una ragione di vita e non volevo più morire - almeno non del tutto - ho ripreso a mangiare! È stato il maledetto cibo, il mio nemico, a portarmelo via. Ed io voglio smettere, smettere, SMETTERE DI NUOVO, così potrò riavere l'amore di Antonio, potrò riavere le sue attenzioni puntate su di me; so che è una cosa da pazzi, una cosa malata, ma è un pensiero che non riesco a mandare via, che mi fa soffrire. Nessuno prima di me aveva mai avuto le sue attenzioni, si è solo divertito con le ragazze, io sono stata la sua prima fidanzata. Lo deizzavano tutti, era sempre al centro dell'attenzione, cercato e temuto dalla gente. Mi piace tutto di lui, ne sono attratta in modo esagerato, sia fisicamente che caratterialmente, ma lo odio nello stesso tempo. Lo odio, lo odio, lo odio, lo odio, lo odio! A volte vorrei morisse perché solo così potrò smettere di cercarlo, smettere di essere ferita dai suoi atteggiamenti, perché così sarà stato solo mio. Questi sono i pensieri segreti della mia mente malata, che posso confidare solo a voi, perché so che sarete le uniche a non tradirmi. Perché noi siamo una sola persona, una sola sofferenza. Mi sento molto fuori di me in questo momento. Nella mia testa c'è l'immagine di una sera di vento, in cui si avvicinava l'estate, era fine maggio e noi stavamo nella sua villa al mare, in quel luogo magnifico che mi manca tutti i giorni, vedo questo ricordo sfocato e mi piace ancora di più, il blu scuro della sera, noi da soli contro tutto il mondo che passeggiamo guardando il mare, il vento, e la necessità di nessun altro se non io per lui e lui per me. È tutto finito ed io voglio morire, ma non posso perché Antonio mi ha già uccisa. Quel ragazzo bello e maledetto che molte hanno desiderato ma che nessuna ha mai avuto, forse neppure io ...



Sono stanca di ingozzarmi per dolore. Ascolto questa canzone senza sosta. Amo il titolo, amo la melodia, è triste, mi fa pensare molto. E in testa non faccio che ripetermi "I KNOW YOU ARE, BUT WHAT AM I?" Ieri mi sono presa una pausa da Antonio. Poco dopo ho scritto questo. È la sintesi del motivo per il quale ho deciso di allontanarmi da lui per un po'. "A volte si è costretti a prendersi una pausa dal mondo; ma questo ti permette di capire solo quanto egoismo ci sia nell'animo altrui: le persone preferiscono credere sia solo un tuo "momento", pur di non ammettere che quel momento sono stati proprio loro a crearlo. A nessuno piacerebbe prendere una pausa se gli altri non si dimostrassero così privi di comprensione. Non si vorrebbe essere compresi da tutti, ma da poca gente, e quando neppure quei pochi riescono a farlo, credo sia inevitabile preferire stare soli in modo da potersi sentire coerenti con la propria condizione interiore. Perché è più doloroso stare in presenza di qualcuno e sentirsi soli, che sentirsi soli ed esserlo sul serio". Sono stanca di sentirmi sola anche quando lui è con me. Preferisco stare sola per davvero. Inutile dire che la sua preoccupazione è stata quella di chiedermi se avessi UN'ALTRO. Non ha capito, nonostante abbia cercato di spiegargli con molta chiarezza, per quale ragione io continui a stare così. Che è per lui. Vaffanculo, allontanati da me!


lunedì 6 gennaio 2014

A volte penso alla morte come ad una liberazione. Una liberazione da questa vita piena di limiti. Capita che ne abbia paura, e capita che mi faccia cullare da lei come fosse una madre piena d'amore nei miei confronti. L'amore che mi è sempre mancato. Mi piacerebbe tanto sapere cosa significhi vivere in pace con se stessi, essere felici; ma so che il mio destino sarà questo per sempre. In noi è racchiusa una forza spaventosa. Intendo "noi" che facciamo tutto questo per sofferenza, per tutte le ferite ricevute dalle quali cerchiamo di distrarci, e non per semplice voglia di dimagrire. Siamo diverse, e lo dico per davvero. Vi abbraccio.

sabato 4 gennaio 2014

Io sono morta, sono morta dentro, sono morta pur camminando, mangiando, respirando. Credo in un angolo del mio cervello ci sia ormai radicata la convinzione di poter tornare a vivere, ad avere una vita sociale, solo nel momento in cui smetterò di nutrirmi. Se penso di dover uscire dopo aver mangiato, mi coglie una sensazione di panico spaventosa; mentre se affronto un'uscita a stomaco vuoto è tutto più tranquillo. Sono salita di 5 kg rispetto a quest'estate, ora sono precisamente al mio peso forma, ma non mi basta, è da mesi che non riesco a perderli e proprio per questo motivo mi sento un "mostro", mi dico che potrò uscire di casa solo dopo averli persi, per poi continuare a perderne. Cosa c'è di vivo in me? Mi rifugio nella mia ossessione solo per occupare le mie giornate, per distrarmi da tutti quei pensieri che mi tormentano. È ciò che facciamo tutte noi infondo. Passo le mie giornate a fissare il vuoto, e mi chiedo se magari un giorno troverò il coraggio di fare quel gesto, quell'unico gesto che metterebbe fine a quest'agonia che non mi abbandonerà mai. Perché non mi abbandonerà, ed io lo so. Me la porterò dietro tutta la vita. E sarebbe un'esistenza indegna.